giovedì 7 aprile 2011

Se non aspettiamo che torni il passato.

Riprendo la frase di chiusura del post di Bru.
La chiusura di ogni situazione richiede coraggio.
Nel senso che mettere un Punto fermo sulle decisioni degli altri o sulle proprie ha un prezzo.

Eliminare qualsiasi possibilità di contatto è una buona strategia.
Ma non sempre applicabile.
Io ho cercato di metterla in pratica più volte senza successo.

Quindi non ti rimane che il tempo.
Unica vera medicina.
Ma il punto è: che fare in quel tempo che non si sa mai quanto dura?
Convengo con Bru, non serve aspettare.
Bisogna viverlo (il tempo).
Si perchè solo quando riesci a concentrare tutta la tua attenzione su quello che fai durante il giorno,
i pensieri non possono che convergere a dare il meglio, quindi ottenere soddisfazioni.
Sono quelle che ti fanno andare avanti.

Ti rendi conto di chi sei,
riporti l'attenzione su quello che vuoi
e soprattutto ti rendi conto di quello che NON vuoi.
E agisci di conseguenza...

Riporto l'apertura del libro che mi ha fatto un sacco bene a dicembre.
"L'ultima riga delle favole", di M. Gramellini

C’era una volta, e c’è ancora, un’anima curiosa che vagava per gli spazi infiniti senza trovare un amore dentro il quale tuffarsi. Stava andando alla deriva negli abissi di un mare di noia quando sentì pulsare qualcosa. Una luce, fatta di musica. E rimase inebetita da tanta bellezza. Disse solo una parola e si tuffò dentro di te.
Allora vi siete dimenticati tutto e avete incominciato a vivere. Tu e la tua anima.
Per sempre felici e contenti, prometteva l’ultima riga delle favole. Invece siete finiti in una gabbia, e le sue sbarre le ha costruite il dolore. Non riuscite più a stare insieme e neppure a staccarvi. Vi trascinate senza meta sotto il peso dell’infelicità e nei vostri pensieri il futuro assomiglia a un deserto dove la nostalgia prevale sul sogno e il rimpianto sulla speranza.
Lettrice o lettore, non ti crucciare. Prima o poi, e più prima che poi, sentirai in sogno una voce di flauto.
“Lei è la tua anima, mica un accidente. Se non te ne innamori, non amerai mai niente.”
“Innamorarmi della mia anima! E come si fa?”
“Ti do un indizio. RICOMINCIA DALL’INIZIO…


Aspettare

Ci sono persone, sopratutto noi donne che non fanno altro nella vita che aspettare. Ogno ora, ogni giorno....perchè accettare la responsabilità, l'amore, l'affetto e l'attenzione, la solidarietà di chi ci circonda: vuol dire ESSERCI, VIVERE. Aspettano senza riuscire a pensare ad altro, aspettano senza capire che quello che cercano lo stanno lasciando nell'oblio solo per una fatua ATTESA. Aspettano senza cercare rifugio nell'arte, nei libri, nella musica...e ogni avvenimento ha come esatta conseguenza l'aspettare. Come se TUTTO dovesse ancora venire....

A chi aspetta non posso dire nulla, perchè non potrebbe sentirmi....ma a tutti gli altri: basta aspettare, ora è tempo di viviere, vivere ogni momento, di rivivere, capire che non c'è giusto sbagliato, visto/rivisto, c'è solo qualcosa di nuovo capacie di essere... completamente diverso...se non attendiamo che torni il passato!

mercoledì 6 aprile 2011

Milano Milano

Ieri sera uscita dal lavoro non ho potuto fare a meno di scattare qualche foto in Piazza Duomo.
C'era una luce bellissima.
L'aria che respiravo mi portava dritta a casa.
Un paio di jeans ed ero pronta per un aperitivo.
Ho visto Benny e Bru, Cape Town e cena al Tasca.
Serata perfetta.
O quasi.





E stamattina... Buongiornomondo!