sabato 30 aprile 2011

Flusso di coscienza



Sono passati un pò di giorni dall'ultimo post.
Ho pensato più volte a questa mancanza.
Ho avuto mille idee già dimenticate.

Avrei voluto mettere delle immagini della mia terra natale, il biglietto di buon compleanno fatto da mia nonna, descrivere il week end al mare, dire quanto mi mancava Benny che se ne stava a NYC, dire che se in un momento non ci si capisce in quello successivo ritrovi la chiave per riportare l'equilibrio.

Mettere qualche foto del concerto degli Architecture in Helsinki, sottolineare quanto è carino Sam, ringraziare della focaccia fatta in casa con gli spinaci e la ricotta, raccontare del super compleanno che mi hanno fatto passare le mie amiche, dire che il 29 aprile è una data nella quale nel tempo sono successi un sacco di eventi (Giovanna d'Arco nel 1429 liberò Orléans dall'assedio inglese ad esempio) ma che è anche la Giornata Mondiale della danza, la mia passione, quella che mi ha cresciuta.

Avrei voluto raccontare di come ho perso il treno perchè mi sono addormentata, che ho parlato davanti a 30 professionisti senza sapere che cosa dire ma me la sono cavata, che ho fatto un pranzo con una candelina blu e che sarei rimasta ancora 12 ore seduta a parlare.

Ho respirato di nuovo l'aria della città in cui ho vissuto per circa sei anni. 
Camminando, in quelle poche ore, sembrava fosse ancora mia Parma.

In realtà, in sette giorni sono riuscita a ristabilire un pò il contatto con me stessa.
 Perchè come ha scritto la mia amica Bru ci sono momenti in cui è necessario volersi bene e smettere di litigare con se stessi.
 Si perchè se mi guardo dall'eserno vedo chiaramente che in certi momenti pur essendoci fisicamente,
la mia testa è proprio da un'altra parte.
Non lo faccio di proposito.
Succede e basta.

Non so se sia un bisogno di riflessione o di digerire gli eventi.
Ma forse non è neanche quello.
A volte capita mi chieda: ma che cazzo ci faccio io qui?

Ci sono un sacco di parti della mia via ancora acerbe.
Mi rendo conto che a volte arrivo fino a metà.
Poi non vado avanti per pigrizia o perchè realizzo di non volere realmente quella cosa.

Alla fine però l'unica cosa che mi fa stare bene sono le soddisfazioni.
Piccoli momenti in cui realizzi che quello che hai fatto o che ti circonda è esattamente come deve essere.
E dico piccoli perchè la mia autocelebrazione mangia quei piccoli lampi di genialità che ritrovo nelle cose o nelle persone.
Quella scintilla di luce che dà elettricità al cuore.
Forse è amore.
Inteso come assoluta adesione a quello che ti si presenta.
Amore che dai e che ricevi.
E io in questi giorni l'ho sentito.

Ed ero viva. 
Presente.

Questo è un modo per dire che il blog è una di quelle cose che non sono intenzionata a lasciare a metà.





1 commento:

  1. quindi alla fine sei venuta a parma e non ti sei fatta viva? vergogna.....

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